La Sibaritide ha dei tesori che in parte riusciremo a farvi conoscere durante le nostre escursioni. Tesori di arte, di storia, di cultura, di paesaggi stupendi e nello stesso tempo misteriosi. La città di Sybaris fu fondata circa 2.700 anni fa, intorno al 710.a.C. verso la fine del regno di Romolo, da una colonia di Achei.  Come quasi tutte le colonie greche, Sibari fu ubicata vicino al mare, tra i due fiumi Crati e Sibari. La città, da modesto insediamento agricolo e commerciale, andò ingrandendosi sempre di più, fino ad occupare una vasta area, diventando così una città ricca e potente.

GLI SCAVI DI SIBARI
Gli scavi archeologici mettono in luce l’area occupata dall’antica Sybaris; nel parco dei Tori sono visibili i resti del quartiere settentrionale di Sybaris, nel parco del Cavallo invece sono stati messi in luce i resti di Copia.. Le località dove sono stati eseguiti gli scavi sono: Stombi, Casa Bianca, lo scavo di Parco dei Tori e del Parco del Cavallo.
Gli scavi archeologici, sono tuttora in corso è vengono eseguiti con tecniche d’avanguardia anche perché l’antica città è ancora in gran parte sepolta. Vicino al fiume Coscile vi è la necropoli dell’ età di ferro di Torre del Mordillo, scoperta nel 1888. Nei pressi della stazione ferroviaria di Sibari vi è Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide dove raccoglie i corredi delle tombe greche e protostoriche, ceramiche e bronzi.
Nel Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide sono conservati i materiali di provenienza urbana e del territorio circostante, corredi funerari del IX-VIII secolo a.C. e reperti provenienti dal vicino santuario greco di Athena.

I LAGHI DI SIBARI
Sono situati a pochi minuti da Sibari e da Marina di Sibari, e rappresentano il più grande complesso nautico del Mediterraneo per la navigazione da diporto destinata all’africa settentrionale e alle coste della Grecia. I Laghi si compongono di diversi complessi residenziale e di diversi residence tutti all’interno del grande insediamento residenziale turistico più attrezzato dello Ionio. I Laghi di Sibari sono completamente immersi nel verde, vengono comunemente definiti “La piccola Venezia”, é dispongono di circa 2000 posti barca. Il centro è nato intorno agli anni ’70 con una serie di villette a schiera. Il villaggio è adagiato alle spalle di una lunga spiaggia attrezzata e dista circa 900 mt dal mare ed è collegato alla spiaggia da un servizio di navetta. È stato creato con un sistema di chiuse attraverso le quali l’acqua si inoltra nella terra ferma sino a formare degli invasi navigabili da cui si accede direttamente alle abitazioni private. Il centro è fornito di tutti i servizi necessari ad un ‘ottima e gradevole permanenza estiva. I Laghi dispongono di un centro commerciale con ristorante , pizzeria, market, farmacia e negozi vari, cinema all’aperto, vari bar all’aperto e parcheggio interno. E’ possibile praticare sia attività nautiche e sportive in genere che ricreative (animazione, discoteca, piano bar ).

LE TERME DELLA SIBARITIDE
Le Terme Sibarite sono situate a Cassano Allo Ionio una città dal passato molto ricco e affascinante. La fondazione di Cassano Jonio risale ad un’epoca antecedente a quella della fondazione di Sibari. La Sibaritide non fu solo un “teatro di guerra”, ma si distinse anche come zona dispensatrice di molte importanti risorse naturali, prime fra tutte le acque oligominerali. Le Terme Sibarite erano frequentate sin dall’antichità per le proprietà terapeutiche delle sorgenti di acqua sulfurea e dei fanghi. Insieme ai benefici delle cure termali e del clima mite le Terme offrono spunti culturali e occasioni di divertimento. Il complesso termale è dotato di piscina termale, campo da tennis, campo di calcetto ed un suggestivo auditorium per spettacoli di ogni genere.

IL PARCO NAZIONALE DEL POLLINO
Il Parco Nazionale Del Pollino è situato tra la Calabria e la Basilicata, e tra due mari, il Tirreno e lo Ionio, è oggi l‘area protetta più estesa d’Italia. Il Pollino costituisce il gruppo montuoso più elevato dell’Appennino meridionale,con un territorio vasto ed incontaminato, capace di offrire i paesaggi più svariati.
La programmazione ambientale del Parco è principalmente mirata alla tutela delle risorse naturalistiche che sono numerose, preziose e talvolta rare: il capriolo autoctono di Orsomarso, il lupo appenninico, l’aquila reale, il pino coricato.  Il pino coricato si abbarbica alle pareti di roccia ed il vento ne modella la forma accanto ai paesaggi dolci delle valli, dei declivi lussureggianti di fiori a primavera, dei pianori estesi dove ancora si pratica la pastorizia antica. Visitare il Parco Nazionale del Pollino é un’esperienza unica.

LE GROTTE DI S. ANGELO
A nord del centro abitato di Cassano, custodite in una roccia denominata Pietra di S. Marco, si trovano le Grotte di S. Angelo. Le grotte si sviluppano su tre livelli, con varie sale denominate dalla fantasia degli speleologi come Grande Caverna o del Belvedere, del Caos e del Vegetale. Questo complesso di cavità naturali modellate dal tempo, per come hanno dimostrato gli studiosi, furono abitate dall’uomo primitivo per tutto il periodo della civiltà Litica. Le Grotte di S. Angelo sono costruite da un imponente complesso di cavità carsiche intercomunicanti, che si estendono nelle viscere della terra per qualche chilometro. I numerosi rinvenimenti delle varie epoche, portati in superficie durante le campagne di scavo che si sono succedute, sono state la rivelazione dell’importanza del sistema di Grotte, perche’ abitate dall’uomo non solo nella preistoria ma anche in epoca protostorica e storica.
Inoltre, il rinvenimento di numerose schegge di Ossidiana , attribuisce alle cavità di S.Angelo inestimabile valore storico. Il minerale, infatti derivato dalle colate di vetro vulcanico non prodotto nella zona ma d’importazione, è la testimonianza tangibile  che in quei tempi remoti, a Cassano, era fiorente il commercio delle pietre dure.

LE GOLE DEL RAGANELLO
Il Raganello nasce ai piedi della Serra delle Ciavole e nel primo tratto scende tra i boschi raggiungendo la base della Timpa di San Lorenzo. Infatti proprio qui il torrente scava la prima gola, quella di Barile, dove le alti pareti calcaree impediscono l’accesso al sole per quasi tutta la giornata. Si può accedere alle gole da Civita,un piccolo paese albanese, e poi si scende fino a raggiungere il greto del torrente Raganello; nel risalirne il corso d’acqua si incontra l’affascinante Ponte del Diavolo, ardita opera medievale con un’unica arcata splendidamente gettata sulla Gola del Raganello. Il ponte viene così chiamato in quanto una leggenda narra che esso fu costruito dal demonio. Il Percorso consente di ammirare, lungo una difficoltosa discesa del fiume, figure di erosione fluviale fantastiche, modellamenti e torniture di rocce di sconvolgente bellezza.

ROSETO CAPO SPULICO
Non si conoscono le origini. Secondo alcuni prese il nome per la presenza di tanti roseti. Pare, inoltre, che i rosetani vendessero i petali delle rose ai Sibariti che li usavano per riempire i guanciali. Fu feudo dei Garafa, poi dei Guaragnafino al 1632, della famiglia Rende (1623-1671) dei Della Porta, quindi dei Cala Lanzina, degli Ulloa e infine, dal 1791 al 1806 dei Ferrari di Cosenza. L’abitato è su una altura a nord della foce del torrente Ferro e si sviluppa intorno al Castello chiamato Castrum Roseti.

IL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLA CATENA
Il Santuario della Madonna della Catena si trova fuori dal centro abitato di Cassano, in una zona solitaria, ma di grande suggestione naturalistica, é raggiungibile da Cassano allo Jonio lungo una stradina di circa 2 km.

IL SANTUARIO DELLA MADONNA DELLE ARMI
Il Santuario della Madonna delle Armi è costruito sul Monte Sellaro, a 1015 metri di altitudine. Il Santuario della Madonna delle Armi rappresenta una significativa testimonianza di arte rinascimentale. Nello stesso luogo, in una grotta vennero ritrovate alcune Tavolette Bizantine le più antiche mai rinvenute.

LA SILA
La Sila e’ un vasto altopiano che si estende nel cuore della Calabria, con quote che oscillano tra i 1100 e i 1900 m.; il rilievo più alto è il monte Botte Donato, con 1.929 m. La Sila, confinante a nord e a sud rispettivamente con la Piana di Sibari e con quella di Lamezia.
La Sila è suddivisa in tre zone: alla provincia di Cosenza appartengono la Sila Grande, la zona centrale e più estesa dell’altopiano e quella Greca, di cui fanno parte molti comuni albanesi, mentre la Sila Piccola, appartiene al territorio catanzarese e crotonese. L’intero territorio è coperto dai boschi, interrotti in Sila Grande solo dai pascoli di Macchialonga e S.Barbara. Nel 1968 la Sila è entrata a far parte del Parco Nazionale della Calabria, ecosistema assai ricco di specie vegetali e faunistiche di grande interesse naturalistico. Efficienti impianti di risalita qualificano la zona per il turismo invernale ma, in altri periodi dell’anno, è possibile praticare le più svariate attività sportive o effettuare escursioni lungo una serie di percorsi naturalistici.